CONTENUTI

• Hai mai pensato che i bambini disegnino per necessità e non per comunicare, raccontare, o fare arte? E a te capita mai di scarabocchiare quando sei sopra pensiero?
• Perché Arno Stern indica che bisogna “proteggere” il bambino che disegna dai condizionamenti?
• Ti sei mai domandato perché tutti i bambini del mondo fanno la casetta o il personaggio o l’albero allo stesso modo?
• E se questo avesse a che fare con la memoria dello sviluppo dell’organismo e non con l’arte o la comunicazione o la rappresentazione della realtà?

Arno Stern, classe 1924, ha dedicato tutta la sua vita allo studio di un fenomeno fino ad allora sconosciuto: i bambini non “disegnano” ma “tracciano”, per una necessità organica. Il “disegno infantile”, indica Stern, non ha ragione di essere definito così perché non si tratta di “disegno” ma di “atto del tracciare” e non ha a che fare né con l’arte né con la comunicazione ma con la Traccia Naturale. Stern ha fatto una scoperta straordinaria confermata oggi dagli studi di neuroscienze sulla memoria cellulare.

Questa prospettiva cambia tutto: cambia radicalmente il modo di guardare il disegno di un bambino o di una bambina, cambia il nostro modo di relazionarci con lui o con lei, cambia la nostra concezione di disegno, cambia quasi un secolo di attività scolastica incentrato sull’educazione artistica.
Insegnare, lodare, valutare, chiedere spiegazioni, correggere, fare mostra dei disegni o appenderli al frigo?

Il Gioco del dipingere e il Closlieu: un’oasi dove, grazie alle condizioni essenziali e alla presenza del servente, la persona può davvero ritrovare il piacere profondo di gesti spontanei e incontrare la sua parte più autentica e la Traccia Naturale trovare la sua massima espressione.

PROGRAMMA

• focus personale: come mi relaziono con un bambino che disegna?
• primi tracciati e storia di Arno Stern;
• memoria organica, Formulazione e suoi principi;
• caratteristiche del Gioco del dipingere e visita all’atelier (Closlieu)
• ruolo del servente e relazione con il bambino che disegna
• riflessioni condivise: quali cambiamenti possibili per non ostacolare processi naturali preziosi per l’essere umano soprattutto quando è piccolo?

⇒ Perché non è prevista una parte sperimentale?

1. Il seminario vuole aprire nuovi sguardi e nuovi orizzonti educativi e offrire strumenti per proteggere i bambini dai condizionamenti esterni e salvaguardare processi naturali preziosi nel loro sviluppo. Ognuno di noi può fare molto anche senza aprire un atelier.
2. L’esperienza del Gioco del dipingere ha senso solo se fatta con continuità nel tempo perché solo tempi lunghi permettono di immergersi nella “Traccia Naturale”.
3. Una o due “esercitazioni” pratiche sono riduttive e possono far sentire a disagio chi, fin da piccolo, è stato condizionato nel disegno (la maggior parte delle persone) perché non ha il tempo sufficiente per liberarsi dai condizionamenti e ritrovare il piacere di tracciare.
4. “Vedere” come si svolge la pratica al di fuori della formazione completa (che tiene solo Arno Stern in 10 giornate) è un’esperienza superficiale che non esprime il valore profondo di tutto ciò che ne sta alla base e porta solo ad improvvisare atelier senza consapevolezza, con conseguenze negative per chi dipinge.