Non bisognerebbe intervenire perché il bambino sta rispondendo a due bisogni istintivi: l’atto del tracciare e il gioco. Arno Stern ci ha fatto scoprire l’enorme potenzialità del disegno libero e, attraverso i suoi studi, ci dimostra che va salvaguardato in tutti i contesti. Imporre temi, esprimere giudizi o valutazioni, correggere, esporre il lavoro, considerare il disegno come un’opera e il bambino come piccolo artista, chiedere cosa rappresenta, insegnare a disegnare, disegnare per lui, sono tutte modalità che pian piano nel tempo allontanto il bambino dal piacere del gioco del disegno e del gioco più in generale.
Il bambino si sente frustrato perché l’adulto non capisce ciò che ha rappresentato, inadeguato perché non è capace di rappresentare ciò che gli viene richiesto, incapace perché sbaglia per esempio le proporzioni del corpo umano o fa il camino storto.
Ma soprattutto viene minata la sua innata capacità di giocare spontanemente: se una scatola di cartone può essere un’astronave, perchè un sole con tanti raggi non può essere un fiore o una mano, e il personaggio essere fatto a casetta?
Se un bimbo vi offre un’ottima pastasciutta fatta di sassolini e fiori… cosa fate? State al gioco e la assaggiate. E perché invece quando sta disegnando una casa che vola non state al gioco?
E’ necessario favorire il gioco libero in tutte le occasioni, altrimenti si rischia di sabotare le immense potenzialità di crescita e di sviluppo del bambino!
Maria Pia Sala
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