Starete pensando: “è necessario dirlo? Non è scontato che bisognerebbe essere gentili con i bambini?
No non lo è, perché in moltissimi contesti, a partire da quelli familiari a quelli educativi, vedo persone che non sono gentili con i bambini. I bambini sono il futuro, sono gli adulti di domani e se saranno uomini e donne gentili, se rispetteranno e ameranno il prossimo, se faranno delle guerre o si batteranno per la pace, se sorrideranno o meno, se saranno a loro volta gentili con i bambini e le bambine, se impareranno a rispettare le regole per il bene comune, dipenderà da noi.

Se i bambini fossero immersi nell’amore e nel rispetto quotidianamente, sarebbero bambini felici, tranquilli, rispettosi e il mondo futuro sarebbe migliore.

Invece sono sempre più in aumento gli atti di bullismo e i bambini aggressivi, che a loro volta hanno imparato questi atteggiamenti dagli adulti, in primis dai loro genitori, ma non solo.

Ho lavorato per vent’anni come consulente per progetti educativi nelle scuole, dall’asilo nido alla scuola primaria. Ho incontrato insegnanti ed educatrici davvero meravigliose, amorevoli, pazienti, empatiche, …gentili, per dirla con una parola. Ma purtroppo ne ho incontrate molte che non sapevano proprio cosa fosse la gentilezza. Si permettevano di rispondere in malo modo ai bambini, trattandoli come deficienti senza speranza, urlando con modi bruschi e spesso aggressivi. Ho assistito a scene di mancanza di rispetto nei confronti di bambini e bambine di fronte alle quali purtroppo ho taciuto. Ero più giovane, ero solo una consulente esterna e anche se stavo male e mi rendevo conto che non andava bene ciò che stava succedendo, non mi sono mai permessa di dire nulla. Stupidamente e fragilmente invece di proteggere i bambini ho salvaguardato il quieto vivere con l’adulto che avevo di fronte. Ma con il senno di poi mi pento e mi scuso con quei bambini per non essere intervenuta per proteggerli, per difenderli e per far capire loro che ciò che stavano subendo era ingiusto.

Sono grata ad Emily Mignanelli per avermi fatto molto riflettere su questo punto nel libro “Non basta diventare grandi per essere adulti”. Mi ha dato la forza per decidere di agire in difesa dei bambini quando incontro qualche adulto che non ha rispetto per loro.

Se non li proteggiamo noi, chi lo farà?

Se non prendiamo una posizione chiara ai loro occhi, crederanno che l’adulto può trattarli male e mancare loro di rispetto senza problemi. E crederanno che quando saranno adulti potranno fare altrettanto. Hanno bisogno di sapere che ciò che stanno subendo è sbagliato, solo così potranno scegliere di essere persone migliori.

Abbiamo un grande potere: essere sempre gentili con loro e se  non sono in grado di gestire la loro aggressività e le loro emozioni, lo dobbiamo fare noi per entrambi, armarci di pazienza, di ascolto, di empatia, di fermezza ed “educare”. Non è facile, ho dovuto anch’io lavorare molto su me stessa per riuscirci. E ammetto che non sempre riesco quando i bambini sembrano alzare i toni, ma cerco comunque di essere gentile.

Sono un servente del Gioco del dipingere da ormai 12 anni e nel mio atelier mi relaziono con persone di tutte le età, dai 2 anni. Qualche anno fa veniva a dipingere un bambino, parecchio vivace. C’è voluto qualche incontro perché trovassimo un bell’equilibrio e perché capisse che per vivere bene insieme agli altri era necessario avere rispetto degli altri e delle regole. Ho cercato di tenere una linea di grande fermezza ma con molta gentilezza e pazienza. Non sempre è facile, a volte i bambini sembrano davvero provarle tutte per farci perdere le staffe. Ma con l’esperienza ho imparato che se siamo in grado di mantenere la calma e la gentilezza, i bambini si trasformano.

I genitori non entrano mai durante la pratica del Gioco del dipingere, attendono sempre i bambini fuori dalla porta o li vengono a prendere alla fine dell’ora e mezza. E quando li vengono a prendere mi chiedono sempre com’è andata, ma lascio rispondere ai bambini. La mamma di questo bimbo era sempre molto preoccupata che il bambino fosse ingestibile perché, mi diceva, negli altri contesti si lamentavano sempre. In atelier invece si trasformava. Era sempre vivace ma per nulla ingestibile. Aveva capito che lì dentro poteva lasciar cadere la sua corazza e abbandonare le etichette che gli avevano probabilmente affibbiato, e che poteva essere se stesso.

Ma la cosa che più mi ha colpito e rattristato è un’altra. Dopo qualche mese, ho chiesto alla mamma “come va tutto bene? Le sembra che vanga volentieri?” e lei mi ha risposto: “si viene molto volentieri ma non mi racconta mai niente”. Ha fatto una pausa e poi ha aggiunto: “anzi, c’è solo una cosa che mi ha ripetuto più volte: “Maria Pia è molto gentile””. Ovviamente lì per lì mi ha fatto un immenso piacere sentire queste parole, ma poi ho riflettuto e mi sono chiesta: “com’è possibile che un bambino di 7 anni noti e ricordi come fattore principale che io sono molto gentile?”. E mi sono risposta che probabilmente la maggior parte degli adulti che si relazionano con lui non sono gentili, al punto che quando qualcuno lo è, lui lo nota e lo evidenzia.

Questo bimbo ha ragione, molti adulti non sono gentili con i bambini e quando i bambini subiscono trattamenti non gentili, non è fisiologicamente possibile che stiano calmi. Perché ci sono così tanti bambini iperattivi, irrequieti, aggressivi, bulli…?

L’adulto non può rispondere al disagio e alle difficoltà emozionali di un bambino con l’aggressività. Se un bambino è “difficile”, nella maggior parte dei casi è perché vive situazioni difficili e abbiamo il dovere di accoglierlo e di aiutare questa sua sofferenza a trovare accoglienza. Se un bambino riceve aggressività nella sua quotidianità, crederà che il mondo sia tutto così e agirà allo stesso modo. Se riceve gentilezza, anche da una sola persona, avrà la possibilità di capire che il mondo non è tutto aggressivo, potrà distinguere l’aggressività dalla gentilezza e potrà scegliere di essere gentile perché sa che questo fa star bene l’altro.

Dobbiamo difendere e proteggere il bambino o la bambina che abbiamo di fronte: sempre.

Sia che siamo genitori, sia che siamo educatori o insegnanti, abbiamo il dovere di testimoniare sempre la gentilezza, se vogliamo davvero cambiare il mondo. Dobbiamo prendere sempre le parti dei bambini e delle bambine se qualcuno sta mancando loro di rispetto, o li sta umiliando, o sta abusando del suo potere di adulto.

Dobbiamo avere il coraggio di dichiarare che ciò che sta accadendo è sbagliato perché i bambini hanno il diritto di saperlo. Non importa se l’adulto in questione è un parente, un collega o il preside, nessuno deve essere legittimato a trattare male i bambini.

E se qualche volta capiterà a noi stessi di non riuscire ad essere gentili con il bambino o la bambina che abbiamo di fronte (so quanto a volte sia difficile con alcuni bambini), abbiamo la possibilità di scusarci e di dimostrar loro comunque attenzione e rispetto.

Quindi il mio invito dal cuore è: siate gentili con i bambini e forse il mondo cambierà.

Maria Pia Sala

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