Disegnare per essere: un rituale prezioso in questi giorni. Messaggio di Arno Stern

Arno Stern, ieri 26 marzo 2020, in occasione dell’emergenza di questo periodo, ha pubblicato sulla sua pagina Fecebook un messaggio per tutti i genitori che sono a casa con i loro bambini, evidenziando che il disegno spontaneo può essere una risorsa preziosa. Offre alcuni spunti affinché il disegno spontaneo entri a far parte di un rituale quotidiano, attraverso il quale i genitori possano stare accanto ai loro figli quando disegnano, senza ostacolare la traccia naturale. Vi invito ad accogliere la sua proposta, sono certa che sia davvero importante per i bambini. (A seguire il messaggio originale in francese.)

Messaggio in italiano – a cura di Maria Pia Sala

Un messaggio da Arno Stern!
“Le scuole sono chiuse, i musei sono chiusi: i genitori possono dare ai loro figli fogli di carta e una penna ed essere testimoni della rigenerazione della traccia spontanea che emergerà. Spero che non diano loro modelli o contorni da colorare, pensando che siano strumenti da imporre al bambino senza i quali non saprebbe cosa disegnare.

Il mondo dei bambini, quello che corrisponde a loro stessi, non può coincidere con i modelli, può formarsi solo secondo un impulso preservato da qualsiasi prescrizione o modello. Non c’è da sorprendersi se il bambino all’inzio avrà un comportamento da allievo abituato ad eseguire un compito; quando si sarà disabituato a questo atteggiamento, a favore di una modalità più libera, proverà un puro piacere nello scoprire se stesso e nel prendere coscienza del suo genio non ancora emerso.

I tuoi figli scopriranno le loro capacità creative grazie alla tua presenza stimolante. Alcune condizioni devono far parte delle abitudini di tutti i bambini – intendo di farne parte come igiene quotidiana.
Ti esorto a non aggiungere altri ostacoli al bambino, ma a sfruttare la situazione presente come opportunità; crea questa buona abitudine: ogni giorno dedicati a questo momento di connivenza con il tuo bambino – con i tuoi figli; dai loro l’indispensabile: foglio di carta formato A4 e una penna a sfera; stai vicino al bambino, partecipa al suo gioco. Non ha bisogno di alcun consiglio. Non suggerirgli niente. La tua presenza è di per sé il consenso, la connivenza stimolante. Quando il bambino ha completato la sua messa in scena, porgi a lui un altro foglio. Crea e mantieni questo clima incoraggiante. Perdi l’abitudine (così diffusa!) di fare commenti o domande. Ciò che è espresso dalla traccia è incompatibile con il linguaggio verbale.

Quello che ti suggerisco e che ho praticato con i miei figli e che pratico con i miei nipotini genera molto divertimento. Se lo offri come un rituale ai tuoi figli, credimi, questo riparerà molte ferite. Non esporre queste tracce, conservale in un armadietto o in un cassetto; archivia i disegni quando sono finiti, perché non hanno bisogno di essere aggiornati.

Giocare ad un gioco non equivale a creare un’opera, perché un gioco non produce nulla, è vissuto nel momento.

Non privarti di questo piacere!

Se esiti, se non ti fidi della natura segreta del bambino, dì a te stesso che sono stato io a consigliartelo! Me ne assumo la responsabilità. Si basa sui miei 70 anni di pratica.”

Arno Stern
(c) Istituto Arno Stern
#arnostern

Messaggio originale in francese
Un message d’Arno Stern !
“Les écoles sont fermées, les musées sont fermés : les parents vont donner à leurs enfants des feuilles de papier et un stylo et être témoins de la régénération de la trace spontanée de leurs enfants. Pourvu qu’ils ne donnent pas des modèles, des contours à colorier, parce que sans ces prothèses, leur a-t-on inculqué, l’enfant ne saurait pas quoi dessiner. Le monde des enfants, celui qui correspond à leur personnalité, ne peut pas coïncider avec des modèles. Il ne peut se former que selon une impulsion préservée de toute prescription, de tout modèle. Il ne faut pas être étonné si l’enfant a d’abord un comportement d’élève habitué à exécuter une consigne. Mais, lorsqu’il se sera déshabitué de cette attitude, il aura un plaisir véritable à se découvrir et à prendre conscience de son génie inéprouvé.

Vos enfants vont découvrir leurs capacités créatrices grâce à votre présence stimulante. Certaines conditions doivent faire partie des habitudes de tous les enfants – je dis faire partie de leur hygiène. Je vous incite à ne pas ajouter à la paralysie de l’enfant, mais à mettre à profit la situation présente : créez cette bonne habitude : chaque jour, consacrez-vous à ce moment de connivence avec votre enfant – avec vos enfants. Donnez-leur l’indispensable : feuille de papier format A4 et un stylo à bille. Tenez-vous à côté de l’enfant, assistez à son jeu. Il n’a besoin d’aucun conseil. Ne suggérez rien. Votre présence est en soi le consentement, la connivence stimulante. Lorsque l’enfant a terminé sa mise en scène échangez sa feuille contre une autre. Créez et entretenez ce climat encourageant. Perdez l’habitude, si répandue ! – de demander des commentaires. Sachez que ce qui est exprimé par la trace est incompatible avec le langage verbal.

Ce que je vous suggère et que j’ai pratiqué avec mes enfants et que je pratique avec mes petits enfants, engendre beaucoup de plaisir. Si vous l’offrez comme un rituel à vos enfants, croyez-moi, cela répare bien des plaies. N’exposez pas ces traces, rangez-les dans un casier ou un tiroir. Refroidis après leur accomplissement, elles ne doivent plus avoir d’actualité. S’adonner à un jeu, ce n’est pas la même chose que de créer une œuvre, car un jeu ne produit rien, il est vécu dans son déroulement.

Ne vous privez pas de ce plaisir !

Si vous hésitez, si vous ne faites pas confiance à la nature secrète de l’enfant, dites-vous que c’est moi qui vous l’ai recommandé. J’en prends la responsabilité. Elle s’appuie sur mes 70 années de pratique.

Arno Stern
(c) Institut Arno Stern – Marzo 2020

© I contenuti presenti nel sito e negli articoli (immagini e testi) sono di Maria Pia Sala. Mi fa piacere se desideri divulgare o condividere le mie parole e ti ringrazio, ma ti chiedo di citare sempre la fonte per rispetto a me e al mio lavoro.

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